ACCENTAZIONE
ACCENTAZIONE

 

Il sistema di accenti dell'ebraico biblico è straordinariamente complesso e concettualmente diverso da quello delle lingue basate sull'alfabeto latino. Gli accenti usati nella Bibbia hanno una triplice funzione:

  1. Funzione musicale, per indicare il tono recitativo con cui il testo sacro doveva venir letto. Col tempo però la nozione melodica è andata perduta.
  2. Funzione tonica, in quanto indicavano la sillaba su cui poggiava l'accento tonico delle singole parole (e questo un po' come in italiano).
  3. Funzione pausale, per correlare le parti del periodo e guidare all'esatta comprensione del testo. Gli accenti pausali potevano essere sia disgiuntivi per separare gli elementi del periodo (e in questo erano analoghi ai nostri punti d'interpuntizione), sia congiuntivi per indicare il nesso esistente tra una parola e la seguente.

La bizzarria di questo sistema, almeno dal nostro punto di vista, sta nel fatto che in pratica nella scrittura ebraica il "punto" e la "virgola" non vanno messi alla fine del periodo, ma come accenti sulla sillaba tonica dell'ultima parola.

Vi erano inoltre accenti non tonici, che venivano applicati alla lettera iniziale o finale della parola (si parla dunque di accenti prepositivi o pospositivi) senza riguardo alla sillaba tonica.

Gli accenti disgiuntivi erano:

Gli accenti congiuntivi:

Si tenga comunque presente che nei tre libri poetici della Bibbia (Salmi, Giobbe, Proverbi), il sistema di accenti era differente. Se nel verso vi erano due grandi pause, queste erano segnate dai seguenti accenti:

Attenzione. In certi casi, alcuni accenti (come zāqēp) venivano disposti su una qualunque lettera, senza riguardo alla reale accentuazione, ma semplicemente per distinguere quella parola da un'altra omofona.

 

 
 
Oggi ci sono stati già 5 visitatori (11 hits) qui!
Questo sito web è stato creato gratuitamente con SitoWebFaidate.it. Vuoi anche tu un tuo sito web?
Accedi gratuitamente